Dove partorire

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La scelta del luogo dove partorire ha un grande significato sia per la mamma che per il bambino.
È molto importante decidere in anticipo dove si vuole partorire.

I punti nascita, gli ospedali e le strutture che offrono assistenza alle partorienti possono essere molto diversi tra loro, persino all'interno di una stessa città. E di conseguenza, cambia anche il tipo di parto che ci si può aspettare in base alla struttura in cui ci si trova. Ospedali diversi attuano spesso procedure e routine differenti: in alcuni si esegue abitualmente l'episiotomia, altri offrono la possibilità di partorire in analgesia epidurale. Alcuni centri sono più attivi nella promozione dell’allattamento al seno e favoriscono l’attaccamento precoce, altri non consentono la pratica del rooming in. In genere la decisione va presa all'inizio del terzo trimestre, nel settimo mese. C’è tutto il tempo per procurarsi le informazioni necessarie. Basta una telefonata e fissare una visita guidata dell’ospedale o della clinica e non avere scrupoli a porre tutte le domande che ti vengono in mente. È probabile che nel corso della visita tu non possa accedere alla sala travaglio o alla sala parto perché occupate, ma vale comunque la pena di dare un'occhiata all'ambiente. Le domande più importanti da porre quando si visita una struttura sono:

- Informarsi sulla possibilità di sottoporsi all'epidurale
- Come viene gestito il travaglio della gestante? Potrai mangiare, bere e camminare?
- Se volessi far nascere il tuo bimbo in acqua o in una posizione particolare chiedi della possibilità o meno di farlo.
- Esponi tutti i tuoi dubbi e perplessità al personale che ti seguirà con domande specifiche sulle procedure mediche che utilizzano solitamente.
- È permessa la presenza dei familiari?
- L’assistenza post-parto al bebè come verrà effettuata? Chiedi senza aver paura delle risposte!
- Il bambino può dormire sempre con te o viene portato al nido?

Mentre la maggior parte delle future mamme italiane sceglie l’assistenza di un ginecologo privato, al momento di partorire quasi tutte preferiscono il ricovero in una struttura pubblica, motivando la scelta con la garanzia di una maggiore sicurezza. Di fatto i grandi ospedali pubblici sono più attrezzati delle cliniche private per l’assistenza nei parti a rischio e per la gestione dei neonati prematuri o con patologie e ci si dovrebbe rivolgere al privato o ai centri pubblici più piccoli solo in assenza di complicazioni o problemi prevedibili in gravidanza.

Qualcuna può pensare anche di partorire in casa: la cosa è possibile ma i rischi sono molto più alti di quelli che si correrebbero effettuando il parto in una struttura abilitata e specializzata. La prima cosa da fare è rintracciare un’ostetrica che si assuma tutte le responsabilità del caso, anche se non sarà facile! Ci sono delle precise linee guida da seguire e alcune condizioni da rispettare (vicinanza di un ospedale, bambino in posizione cefalica, travaglio spontaneo) per far sì di poter effettuare il parto naturale in casa propria.

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