Casa o clinica

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Prima di decidere dove partorire si deve sicuramente parlare con la ginecologa o l’ostetrica. Ti sapranno sicuramente consigliare le migliori strutture nella tua zona.

Oltre al classico parto in ospedale, scelto dal 90% delle donne italiane ci sono altre opzioni che si possono valutare. La clinica, il parto domestico e le case maternità.

In una clinica sarete seguite dall'ostetrica di turno, è comunque sempre presente anche il medico che può intervenire in caso di emergenza eseguendo un parto cesareo o effettuando procedure delicate come l’epidurale.

Molto meno conosciute delle cliniche sono le case maternità. Sono appena sei in tutta Italia, tre in Lombardia, due in Emilia Romagna e una nel Lazio. Sono ambienti intimi, confortevoli e tranquilli, dove una donna può dare alla luce il suo bimbo con l’assistenza di ostetriche esperte, assecondando i ritmi fisiologici del travaglio, senza forzature e interventi medici non necessari. Sono poche e soprattutto poco conosciute dalle Italiane, ma il loro numero sta lentamente crescendo. Qui si può partorire solo se la gravidanza non ha avuto complicazioni, se il bambino in pancia risulta completamente in salute e se è nella giusta posizione a testa in giù. Le case familiari consentono di portare con se anche un altro figlio che può aspettare in un’altra stanza in compagnia di un familiare.

Partorire in casa è una scelta che fanno circa 1500 donne italiane ogni anno. Nascere a casa può riservare intimità e relax sia alla mamma che al bambino. Perché un parto possa avvenire tra le mura domestiche è necessario che la gravidanza sia giunta a termine senza problemi, che il bambino sia cefalico, la pressione sanguigna nella norma e non ci sia anemia. Inoltre nei casi di pre-maturità, ovvero se l’inizio del parto avviene prima della 36° settimana, e di post-maturità, cioè oltre il termine di due settimane, si consiglia di partorire in ospedale. La reperibilità di un'ostetrica per settimane prima e dopo il parto e l'occorrente per il parto possono costare anche 3000 euro. Alcune regioni italiane offrono un rimborso spese per le donne che scelgono di partorire in casa. Il pediatra infine deve essere contattato per visitare il bambino entro le dodici ore dalla nascita.

Ogni coppia deve decidere insieme quale sia il luogo più opportuno per far nascere il bambino! L’importante è sentirsi sereni e soddisfatti della scelta presa.

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